Mercatini delle Dolomiti Agordine

 

Agordo

 AGORDO

Mercatini dell'antiquariato, collezionismo e usato, no artigianato

Mercatino del: 16 Luglio 2017 (vedi calendario)

Mercatino del: 05 Agosto 2017 (vedi calendario)

Contatti: Per informazioni e per aderire con un vostro banchetto, prilivegiamo il contatto telefonico:

Gianni Baldo Tel. 349.3984628

mail: contatti@mercatinodelledolomiti.it

AGORDO - CAPOLUOGO DI VALLATA

Situata a 611 metri al centro di una splendida conca dolomitica, Agordo è un piccolo ed accogliente centro sorto in un territorio dalle eccellenti potenzialità turistiche; la sua denominazione potrebbe essere accostata a “gortus” (forra) nell’evidente significato orografico dell’accesso per la gola del Cordévole. La superficie comunale occupa un’area  di 2367 ettari attorniata da uno stuolo di cime: Agnèr Pale di S.Lucano, Framónt, Moiazza, Tàmer-S.Sebastiano-Moschesìn, Célo, Ferùch-Pizzón;  vi risiedono circa 4200 abitanti. Luogo d’antico insediamento, la cittadina ha avuto origine da una curtis romana poi ampliata da genti longobarde - e successivamente venete - che penetrarono dall’area bellunese anche queste impervie valli ricche di minerali. E proprio la ricchezza di Agordo si è basata nei secoli sullo sfruttamento del vicino giacimento di Valle Imperina ma anche su quello forestale dell’intera vallata nonché sul traffico commerciale del distretto: tali attività hanno   arricchito nei secoli il centro di pregevoli edifici che circondano il grande prato del Brói e la centrale Piazza Libertà. Oggi l’attività principale dei suoi abitanti è volta all’industria dell’occhiale con la sede “madre” degli stabilimenti “Luxottica Group” in località Valcòzzena; rilevante è anche il settore terziario pur con alcune sofferenze. Nodo stradale di primaria importanza , Agordo gode di un clima mite; la modesta altitudine lo indica come luogo di soggiorno arricchito dalla possibilità di  numerosi e facili percorsi escursionistici anche motivo d’interesse culturale (note dal libro “Agordo e la Conca Agordina” di Giorgio Fontanive; Edizioni Lagiralpina, 2015). 

   
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